Prima o poi ognuno di noi finisce per perdere i propri dati! Capita anche a me che pure sono ferrato in materia e dovrei essere attento a questa evenienza. Eppure quell’operazione tanto semplice e fondamentale che è il BACKUP cominciamo a farla o a pensare di metterla in preventivo solo dopo che abbiamo rischiato di perdere anni di archivi o addirittura quando ormai il danno è fatto. I rischi di perdita di dati sono fondamentalmente suddivisi in due categorie. Danno hardware del disco e danno software. Nel primo caso, quando un disco si danneggia nella sua struttura fisica o elettrica il problema è veramente serio. Ci sono ditte specializzate in questo tipo di recupero ma dovrete essere disposti a mettere mano in modo sostanzioso al vostro conto in banca. Ma se non può fare a meno di recuperare quei dati alternative non ce ne sono quasi mai. I danneggiamenti software invece sono meno tragici. Una formattazione inavvertita, la partizione che perde la sua configurazione, oppure qualcuno reinstalla il sistema senza salvare i vecchi dati. Ci sono dei software che dopo ore di scansione del disco tirano magicamente fuori foto, documenti, musica. Molto dipende dal tipo di danno occorso. A volte si recupera tutto, a volte poco. Si è molto imprevedibile il comportamento in questi casi, ma vale la pena provare sempre, e rivolgersi quindi a chiunque sia in grado di fare questa operazione che non è nemmeno troppo complicata. Un consiglio. In un eventualità del genere usate il meno possibile il disco che conteneva i vecchi dati ora persi. Anzi se possibile non usatelo più fintanto che non avrete tentato il recupero dei dati. Più il disco rimane com’era al momento del danno più le possibilità di recuperare i dati aumentano.